Alla base della patologia dell’occhio secco (detta anche DED – Dry Eye Disease) ci sono alterazioni che riguardano la quantità e/o la qualità delle lacrime prodotte dai nostri occhi. Quella dell’occhio secco è una patologia sempre più diffusa, innescata principalmente da due fenomeni: da un lato una ridotta produzione lacrimale, dall’altro un’eccessiva evaporazione delle lacrime stesse, dovuta principalmente ad una scarsa componente lipidica.
Diverse sono le cause esterne che possono alterare la produzione delle lacrime, come ad esempio: l’aria condizionata, il riscaldamento domestico, l’utilizzo prolungato di dispositivi elettronici, lo smog e anomalie fisiologiche, come un malfunzionamento delle ghiandole di Meibomio, o l’assunzione cronica di alcuni farmaci.
In condizioni normali, infatti, le lacrime prodotte aiutano a mantenere gli occhi lubrificati e protetti, così da permettere al film lacrimale di schermare l’occhio dall’ambiente esterno e di proteggerlo dall’attrito con le palpebre durante l’ammiccamento.
Quando, come in caso di occhio secco, le lacrime naturali perdono di efficacia o evaporano troppo in fretta, viene meno la loro funzione lubrificante e protettiva, compromettendo anche l’integrità della superficie oculare.
Come accennato, la malattia dell’occhio secco è una patologia in forte espansione nel mondo ed in tutte le fasce d’età, anche fra i bambini e gli adolescenti. Il suo rapido aumento, specie nei Paesi occidentali, pare sia correlato all’uso eccessivo di smartphone, tablet e computer: un’abitudine che si è ancora più accentuata durante la pandemia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente definito la malattia dell’occhio secco come una tra le patologie più sotto diagnosticate e sottovalutate dell’epoca moderna. L’OMS prevede, inoltre, che il numero di pazienti affetti da occhio secco sia destinato ad aumentare sempre più nel tempo.
Tra i sintomi più comuni ci sono la caratteristica sensazione di occhio secco, che brucia, arrossato ed irritato. Anche la fotofobia (cioè una eccessiva sensibilità alla luce), la difficoltà nell’apertura delle palpebre al risveglio, il discomfort oculare caratterizzato dalla sensazione di avere negli occhi dei granelli di sabbia o spilli sono segni tipici della malattia.
Questi sintomi – alcuni dei quali molto comuni e frequenti – possono causare un generale peggioramento della qualità visiva e hanno un importante impatto sulla qualità della vita delle persone colpite, rendendo difficili anche alcune semplici attività quotidiane, come ad esempio guardare la TV.
É di fondamentale importanza non trascurare i sintomi, quando presenti, poiché ciò potrebbe portare ad un peggioramento della patologia, con un aumento della sintomatologia. Solo prenotando una visita specialistica con un oculista sarà possibile diagnosticare la patologia dell’occhio secco; lo specialista potrà fornire indicazioni sulla terapia più adatta.
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